Massimo Quaglino
Quaglino Massimo Refrancore 1899 – Torino 1982, nel 1904 la famiglia di Massimo, che comprendeva altri tre fratelli (Teresina, Luisa e Mario), si trasferì a Torino ed egli nel 1910 frequentò la scuola tecnica Plana, dove strinse amicizia con Giuseppe Pacotto, meglio conosciuto in seguito come Pinin Pacòt, uno dei più grandi poeti dialettali piemontesi.
La formazione artistica di Quaglino fu quella di autodidatta, grazie anche alle influenze dirette dei disegnatori Giuseppe Porcheddu e Valerio Jahier.
Nel 1914 pubblicò il suo primo disegno sulla rivista Il Fischietto, collaborando alla quale fece amicizia con Golia che lo portò al settimanale umoristico Numero.
Durante la prima guerra mondiale, nel 1917, Quaglino collaborò al fronte con la rivista La trincea, illustrando i vari aspetti della vita militare.
Al termine della guerra, Quaglino sviluppò il suo lavoro di illustratore lavorando per la rivista per ragazzi Cuor d’Oro, diretta da Francesca e Onorato Castellino.
Massimo Quaglino è considerato unanimemente dalla critica come pittore piemontese per eccellenza.
Appartiene cioè a quella schiera di artisti piemontesi affermatasi tra le due guerre, con modeste innovazioni artistiche che furono influenzati dal gruppo dei Sei di Torino.
I temi di Quaglino, che prendono corpo principalmente alla fine degli anni trenta, sono quelli di una visione intimistica della realtà paesana quotidiana, principalmente di Refrancore e dei paesaggi del Monferrato.