Pierangelo Tronconi
Pierangelo Tronconi è nato il 23 marzo 1921 a Rovescala (Oltrepò Pavese) e ci ha lasciato il 27 agosto 2021 (100 anni compiuti !).
Appena dodicenne ha i primi “rivoluzionari” insegnamenti da Oswaldo Bot, pittore futurista piacentino.
Adolescente frequenta lo studio di Uberto Rognoni, sensibilissimo pittore milanese post impressionista, vicino a Bonnard.
In realtà si può dire autodidatta.
Nell’immediato dopoguerra, fra il 1945 e il 1946, l’amico Alberto Cavallari, giornalista e scrittore, divenuto poi direttore del “Corriere della Sera”, gli fa conoscere gli artisti che gravitano intorno alle riviste “NUMERO” e “il 45” con i quali vive i momenti esaltanti della vita culturale allora in piena esplosione a Milano.
Anche Tronconi sarà con Cavallari al Giamaica e al bar della sciura Titta, allora famosi cenacoli, dove conosce Mario De Micheli, lo scultore Giovanni Paganin e il pittore Bruno Pippa con i quali stringe amicizia.
Intanto Dino del Bo, che dirige con Mario Apollonio e Gustavo Contadini la rivista “UOMO”, lo accoglie fra i suoi collaboratori con scritti di argomento artistico con i quali riesce, giovanissimo, a non sfigurare fra giganti della cultura.
Nei primi anni Cinquanta trova lavoro come graphic-designer e illustratore presso la C.P.V., allora rinomata agenzia internazionale di pubblicità, e in seguito (1957) presso la Arnoldo Mondatori Editore in un momento in cui occorreva inventare di sana pianta il moderno periodico femminile in Italia.
Qui Tronconi si afferma come uno dei protagonisti del successo della rivista “GRAZIA” che diventa leader nel mondo dei periodici femminili.
Solo nel 1962 con una “personale” alla “Galleria Vinciana” di Dagoberto Pavia, allora principe dei galleristi milanesi, ha i primi riconoscimenti esponendo “il suo mondo” in quel contesto storico-culturale indirizzato a dare “a new image of man”, come si diceva allora, dal titolo di un fortunato libro americano.
Da questo momento Tronconi viene invitato a molte delle maggiori rassegne nazionali e internazionali, indicato da alcuni critici come uno dei più stimolanti artisti della nuova figurazione.
Infatti gli vengono assegnati alcuni premi di indubbio prestigio quali il terzo al Premio Nazionale Scalarini per il disegno politico-satirico (Reggio Emilia,1965), il terzo premio al XI Premio Ramazzotti (Milano, Palazzo Reale, 1966), il primo premio al Premio Internazionale Mitam (Milano, Palazzo della Permanente, 1968), il primo premio al Premio Nazionale Vasto di Pittura Contemporanea (1970).