4 - 25 Agosto 1968

Premio Vasto

1968

X EDIZIONE

Mostra collettiva di settantuno pittori. Fuori concorso, opere di Domenico Cantatore, Achille Funi, Renato Guttuso, Carlo Levi ed altri.
“Omaggio” a Filippo Palizzi, nel centocinquantesimo anniversario della nascita.

Giuria: Virgilio Guzzi (Presidente), Roberto Bontempo (Segretario), Renzo Biasion, Franco Passoni.
Principali vincitori:
Premio “Vasto” (£ 500.000) ex aequo a Elsa De Agostini (Costantino e Alberta) ed Emilio Contini (J’ai deux amours).
Secondo premio (medaglia d’oro di S.E. il Presidente della Repubblica) a Neno Mori  (Montegrotto).
Terzo premio (medaglia d’argento di S.E. il Presidente del Senato della Repubblica) a Francesco Speranza  (I funaroli).
Quarto premio (medaglia d’argento di S.E. il Presidente della Camera dei Deputati) a Fernando Bellorini (Rudero romano).
Premio-acquisto A.A.S.T. di Vasto (£ 100.000) a Ottorino Stefani (Paesaggio).

I “FIGURATIVI” DEL PREMIO VASTO
Il Premio Vasto di pittura, il quale sottolinea il proprio carattere di concorso destinato a sostenere nel difficile mondo dell’arte d’oggi quelle correnti che sogliono dirsi figurative, è giunto quest’anno, attraverso varie vicende più o meno fortunate, alla sua decima edizione. Merito dei promotori, dei membri del comitato esecutivo che l’han posto in atto, degli artisti e critici che han fatto parte delle giurie, e finalmente della popolazione vastese che l’ha sostenuto con la sua simpatia e cordialità: espressioni entrambe di un interesse intellettuale che affonda le sue radici in una tradizione culturale ed artistica tutt’ altro che trascurabile.
Ricorre il centocinquantesimo anniversario della nascita di Filippo Palizzi , che fu ai suoi dì, con l’esclusivo suo naturalismo, un pittore d’avanguardia. Il ricordo di quell’azione rinnovatrice è presente alla coscienza di coloro che del Premio Vasto si occupano. Essi sanno che ogni epoca è moderna a suo modo, e indirizzano perciò i loro sforzi in maniera da attingere una sempre più larga partecipazione di artisti qualificati. Le difficoltà non sono mancate né mancano; tuttavia già si viene operando perché il Premio sempre meglio confermi i suoi propositi: che sono quelli di inserirsi, al di là d’ogni possibile nostalgia del passato, nel circolo degli avvenimenti culturali d’oggi più vivi e validi.
Ci sia intanto consentito di dar conto in breve dei due pittori che hanno ottenuto ex aequo il primo premio. È parso quest’anno alla giuria che nessuna delle opere inviate superasse in modo netto le altre tanto da potersi isolare, ma che due di esse avessero pregi, in qualche modo e per differenti ragioni, equivalenti, La composizione con paesaggi di Emilio Contini, bolognese; e quella dei gatti siamesi della pittrice torinese EIsa De Agostini sono così risultate vincitrici, ottenendo l’unanimità dei voti. Il Contini è sembrato volersi imporre al nostro giudizio soprattutto per la novità della impaginazione. Il suo quadro non è la solita veduta, ma un capriccio di tono emblematico e vagamente ironico. L’evocazione di due momenti dello spettacolo naturale ci è data in una forma che sta al di là e al di qua del gusto impressionistico, e in uno schema (o inquadratura) che le conferisce un che di magico (o di surreale). Il rettangolo, l’ovale, il fiore rosso che li congiunge, il fondo nero che gli fa da supporto inquadrandoli, creano uno schema nel quale due immagini paesistiche si illuminano d’una luce romantica e provinciale, scoprendo il pittore bolognese è di madre spagnola, ed ha soggiornato in Ispagna e nell’America latina – un gusto pittorico che può inserirsi in una tradizione bolognese che l’risalga al Bertelli .
A loro volta i gatti della pittrice De Agostini hanno coinvolto la Giuria per la finezza, spontaneità e sicurezza di gusto ond’ essi sono resi, l’immagine è nella felicità del ritmo che la compone, nella limpidezza degli accordi cromatici dominati da uno splendido rosso infiorato di nero nella ingenuità del sentimento. La pittrice, che ha vissuto in quell’ ambiente torinese dove ha dato buon frutto la moderna tradizione di Francia ( matissiana , per intendersi) non è del resto alle prime prove, ed ha già avuto i suoi successi. Il Premio Vasto è una conferma di un dono naturale dove l’immediatezza si combina con la facoltà di scelta.
Degli altri numerosi premiati e segnalati vedrà da sé il merito il visitatore della rassegna, per conto nostro vogliamo augurarci -mentre avvertiamo di aver compiuto un coscienzioso e soddisfacente lavoro, assieme con i colleghi della Giuria -che le future edizioni del Premio risultino ancor più plausibili e ricche di valori.

«
»