Guido Biasi
Guido Biasi si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la direzione di Emilio Notte.
Nel capoluogo partenopeo ha modo, giovanissimo, di frequentare l’ambiente avanguardistico locale, in quegli anni vicino alle posizioni della Pittura Nucleare milanese.
È in questo modo che Biasi viene a diretto contatto con il gruppo lombardo costituito attorno a Enrico Baj e, nel 1957, redige il Il manifesto per la pittura organica e il Manifesto di Albisola Marina assieme a Mario Colucci, Piero Manzoni, Ettore Sordini e Angelo Verga.
Nel 1958 partecipa alla fondazione del Gruppo 58 con Luca (Luigi Castellano), Lucio Del Pezzo, Bruno Di Bello e Sergio Fergola ed inizia a collaborare con «Documento sud», rivista dell’avanguardia napoletana diretta dallo stesso Luca.
Negli anni Sessanta si trasferisce a Parigi, pur continuando a mantenere serrati rapporti con l’Italia, ed in particolare con Napoli e Milano.
In questi anni partecipa alle attività del gruppo Phases, collaborando con l’omonima rivista, e scrive per la rivista belga «Edda».
Nel 1972 partecipa alla Biennale di Venezia ed è invitato ad esporre anche alla Quadriennale di Roma.
Sempre nello stesso anno è invitato presso la Biennale Internazionale di San Paolo.
Con Edoardo Sanguineti ha realizzato il testo di poetica Restaurazione e rivoluzione, compreso nel catalogo della prima mostra personale dell’artista (Napoli, Galleria Il Centro 1964).
In alcuni saggi dedicati alla pittura del secondo Novecento, lo stesso Sanguineti ha attribuito una notevole rilevanza all’attività di Guido Biasi.
L’amicizia tra i due è infine sottolineata dalla poesia Il palombaro e la sua amante dedicata da Sanguineti a Biasi.
[Federico Fastelli]