Dalla natura alla storia
di Floriano De Santi
Una verità culturale e poetica
Una riflessione sul paesaggio, quale allegoria dell’esistenza e tracciato storico, è delineata in questa mostra del “Premio Vasto” 2000, giunto alla sua XXXIII edizione. Il titolo della rassegna -promossa dal Comune di Vasto, dalla Regione Abruzzo e dal Comitato manifestazioni d’arte e cultura – è appunto “II paesaggio come metafora: dalla natura alla storia”.
Gli artisti presenti sono per la stragrande maggioranza ancora vivi e attivi, tranne alcuni grandi nomi accolti in una sezione introduttiva che funga quasi da preambolo (Renato Birolli, Antonio Calderara, Leonardo Castellani, Leonardo Cremonini, Carlo Mattioli, Ennio Morlotti, Armando De Stefano, José Ortega, Bruno Caruso, Aligi Sassu, Mario Schifano, Dino Boschi, Carlo Guarienti, Piero Guccione).
Quattro invece le sezioni sulle quali si articola la mostra: “II paesaggio della ragione”, dove ovviamente prevale una visività intellettuale ed estensivamente metafisica; “II paesaggio naturale”, che in arte può alludere a una materia quando forte e naturalistica, quando palpitante e sensibile; “Il paesaggio del sogno”, cioè a dire onirico e incline al surreale e alla fantasmaticità; “Il paesaggio della memoria”, rifacente o citante i diversi modelli del passato con un senso malinconico e nostalgico tuttavia molto attuale.
Gli artisti presenti sono – rispettivamente per la prima sezione -: Sante Arduini, Martha Belbusti, Ferruccio Gard, Giovanna Gadda, Terenzio Eusebi, Renato Missaglia, Jesus Ibanes, Francesco Rossi de Gasperis, Marco Petrus,Rocco Sambenedetto, Paolo Vallorz; per la seconda: Silvano Gilardi, Ermes Bajoni, Giuseppe Banchieri, Giovanni Frangi, Adriano Graziotti, Machiko Kodera, Massimo Marchesotti, Franco Migliaccio, Vincenzo Canci, Giancarlo Ossola, Manlio Chieppa; per la terza: Simone Butturini, Gaetano Carboni, Trento Longaretti, Carlo Cattaneo, Giulio Mottinelli, Franco Mulas, Gaston Orellana, Vincenzo Tiboni, Velasco Vitali; e per la quarta: Luca Pignatelli, Moreno Bondi, Rosetta Borchia, Attilio Forgioli, Antonio Di Fabrizio, Piero Vignozzi, Giovanni Repossi, Ruggero Savinio, Clara Gangutia, Turi Volanti.
Completano la rassegna, infine, gli “omaggi” (Carlo Ceci, Antonio D’Acchille, Giulia Napoleone, Alberto Rocco, Aldo Turchiaro); gli scultori Antonio Di Campli, Antonio Di Tommaso, Massimina Pesce, Renata Setta Ranieri, Mario Velocci; gli installatori Nino Mustica ed Elena Sevi.
Non deve stupire che tanti autori si siano volti a un lavoro sul paesaggio, tanto naturale che urbano. È una verità di specie ecologica e culturale, la cui attualità è per altro comprovata dalla mostra che Oporto, città capitale della cultura europea nel 2001, gli dedicherà, e che dunque questa rassegna del “Premio Vasto” apertamente anticipa.