18 Luglio - 31 Agosto 1998

EFFETTO CITTÀ

1998

XXXI EDIZIONE EDIZIONE

a cura di Car­lo Fab­rizio Carli

A curare il Pre­mio Vas­to è sta­to chiam­a­to quest’anno Car­lo Fab­rizio Car­li, un criti­co romano atti­vo da anni in ter­ri­to­rio abruzzese. Il tema da lui scel­to — Effet­to cit­tà — intende met­tere a fuo­co, su diver­si reg­istri espres­sivi, quel­la tem­at­i­ca urbana che non soltan­to cos­ti­tu­isce, a com­in­cia­re dal Futur­is­mo, uno dei priv­i­le­giati motivi d’interesse dell’arte ital­iana del Nove­cen­to, ma che, anco­ra oggi, con­tin­ua a calamitare l’attenzione di molti artisti gio­vani, come ha anche dimostra­to l’ultima edi­zione del­la Quadri­en­nale, ded­i­ca­ta appun­to alle più recen­ti gen­er­azioni.
Affi­an­cano il momen­to cen­trale dell’esposizione due mostre “omag­gio”, la pri­ma ded­i­ca­ta a Pasquale Di Fabio, il valente artista mar­si­cano scom­par­so pre­mat­u­ra­mente all’inizio del­lo scor­so aprile; l’altra — in una prospet­ti­va di mag­giore stori­ciz­zazione — a Gio­van­ni Guer­ri­ni, figu­ra di sicuro rilie­vo dell’arte ital­iana tra le due guerre, pit­tore, incisore, oper­a­tore nel cam­po delle arti appli­cate e architet­to: una pro­pos­ta di novità per il quadro espos­i­ti­vo abruzzese.
Pur viven­do, nat­u­ral­mente, di vita autono­ma, è inter­es­sante notare come anche le due mostre “omag­gio” assec­ondi­no il tema del­la rasseg­na prin­ci­pale.
Molto sen­ti­ta era infat­ti la tem­at­i­ca urbana da parte di Di Fabio; men­tre Guer­ri­ni, a sua vol­ta, fu coau­tore di quell’edificio emblem­ati­co del Nove­cen­to ital­iano, tut­to cala­to in un’atmosfera “metafisi­ca”, che è il Palaz­zo del­la Civiltà Ital­iana delI’E.u.r. a Roma, il popo­lare “Colosseo Quadrato”.

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