15 Luglio - 30 Agosto 2000

IL PAESAGGIO COME METAFORA

2000

XXXIII EDIZIONE

Dal­la natu­ra alla sto­ria
di Flo­ri­ano De Santi

Una ver­ità cul­tur­ale e poet­i­ca
Una rif­les­sione sul pae­sag­gio, quale alle­go­ria del­l’e­sisten­za e trac­cia­to stori­co, è delin­ea­ta in ques­ta mostra del “Pre­mio Vas­to” 2000, giun­to alla sua XXXIII edi­zione. Il tito­lo del­la rasseg­na ‑pro­mossa dal Comune di Vas­to, dal­la Regione Abruz­zo e dal Comi­ta­to man­i­fes­tazioni d’arte e cul­tura — è appun­to “II pae­sag­gio come metafo­ra: dal­la natu­ra alla sto­ria”.
Gli artisti pre­sen­ti sono per la stra­grande mag­gio­ran­za anco­ra vivi e attivi, tranne alcu­ni gran­di nomi accolti in una sezione intro­dut­ti­va che fun­ga qua­si da pre­am­bo­lo (Rena­to Birol­li, Anto­nio Calder­ara, Leonar­do Castel­lani, Leonar­do Cre­moni­ni, Car­lo Mat­ti­oli, Ennio Mor­lot­ti, Arman­do De Ste­fano, José Orte­ga, Bruno Caru­so, Ali­gi Sas­su, Mario Schi­fano, Dino Boschi, Car­lo Guar­i­en­ti, Piero Guc­cione).
Quat­tro invece le sezioni sulle quali si arti­co­la la mostra: “II pae­sag­gio del­la ragione”, dove ovvi­a­mente prevale una visiv­ità intel­let­tuale ed esten­si­va­mente metafisi­ca; “II pae­sag­gio nat­u­rale”, che in arte può allud­ere a una mate­ria quan­do forte e nat­u­ral­is­ti­ca, quan­do pal­pi­tante e sen­si­bile; “Il pae­sag­gio del sog­no”, cioè a dire oniri­co e incline al sur­reale e alla fan­tas­matic­ità; “Il pae­sag­gio del­la memo­ria”, rifacente o citante i diver­si mod­el­li del pas­sato con un sen­so mal­in­con­i­co e nos­tal­gi­co tut­tavia molto attuale.
Gli artisti pre­sen­ti sono — rispet­ti­va­mente per la pri­ma sezione -: Sante Ardui­niMartha Bel­bustiFer­ruc­cio GardGio­van­na Gad­daTeren­zio Euse­biRena­to Mis­sagliaJesus Ibanes, Francesco Rossi de Gasperis, Mar­co Petrus,Roc­co Sam­benedet­toPao­lo Val­lorz; per la sec­on­da: Sil­vano Gilar­diErmes BajoniGiuseppe Banchieri, Gio­van­ni Fran­gi, Adri­ano Graziot­ti, Machiko Kodera, Mas­si­mo March­esot­ti, Fran­co Migli­ac­cio, Vin­cen­zo Can­ci, Gian­car­lo Osso­la, Man­lio Chiep­pa; per la terza: Simone But­turi­ni, Gae­tano Car­boni, Tren­to Lon­garet­ti, Car­lo Cat­ta­neo, Giulio Mot­tinel­li, Fran­co Mulas, Gas­ton Orel­lana, Vin­cen­zo Tiboni, Velas­co Vitali; e per la quar­ta: Luca Pig­natel­li, Moreno Bon­di, Roset­ta Borchia, Attilio For­gi­oli, Anto­nio Di Fab­rizio, Piero Vig­nozzi, Gio­van­ni Repos­si, Rug­gero Savinio, Clara Gangutia, Turi Volan­ti.
Com­ple­tano la rasseg­na, infine, gli “omag­gi” (Car­lo CeciAnto­nio D’Ac­chilleGiu­lia NapoleoneAlber­to Roc­coAldo Turchiaro); gli scul­tori Anto­nio Di Cam­pliAnto­nio Di Tom­ma­soMas­sim­i­na PesceRena­ta Set­ta RanieriMario Veloc­ci; gli instal­la­tori Nino Mus­ti­ca ed Ele­na Sevi.
Non deve stupire che tan­ti autori si siano volti a un lavoro sul pae­sag­gio, tan­to nat­u­rale che urbano. È una ver­ità di specie eco­log­i­ca e cul­tur­ale, la cui attual­ità è per altro com­pro­va­ta dal­la mostra che Opor­to, cit­tà cap­i­tale del­la cul­tura euro­pea nel 2001, gli dedicherà, e che dunque ques­ta rasseg­na del “Pre­mio Vas­to” aper­ta­mente anticipa.

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